Nella frenetica mattinata odierna in Regione Lazio, è stata annunciata una modifica cruciale alla proposta di legge sui condoni edilizi, che potrebbe segnare un nuovo capitolo nella regolarizzazione delle costruzioni nella regione. La proposta di legge, volta a modificare la Legge regionale 12/2004, si propone di superare ostacoli e ingiustizie presenti nella normativa attuale, aprendo la strada a un processo più equo e trasparente per coloro che desiderano regolarizzare la propria situazione edilizia.
Secondo quanto riportato da una nota ufficiale, la modifica in questione mira a rimuovere un inciso fondamentale che, fino ad ora, limitava la condonabilità delle opere realizzate nelle aree soggette a vincoli successivi alla presentazione della domanda. Tale modifica, ispirata dall’orientamento espresso con la Legge 326/2003, si allinea al percorso intrapreso da altre regioni italiane, mirando a garantire una maggiore coerenza nell’applicazione delle normative in materia edilizia.
Il fulcro della proposta di legge si concentra sulla questione della sanabilità degli abusi edilizi, risolvendo una disparità di trattamento che ha generato incertezza e potenziali ingiustizie nell’ambito delle pratiche amministrative. L’eliminazione dell’inciso contestato mira a garantire un’applicazione uniforme dei principi giurisprudenziali riguardanti i vincoli sopravvenuti e la compatibilità delle opere realizzate, assicurando trasparenza e coerenza nelle decisioni delle amministrazioni competenti.
È stato evidenziato che attualmente nel Lazio esistono numerose domande di condono ancora in sospeso, per un valore stimato di circa 3,6 miliardi di euro. Questi fondi, se incassati, potrebbero rappresentare una risorsa preziosa per i Comuni, consentendo interventi mirati per la messa in sicurezza del territorio e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Questa modifica legislativa non solo mira a porre rimedio a un’ingiustizia evidente, ma anche a sanare decine di migliaia di pratiche bloccate da una legge regionale del 2004, più restrittiva rispetto alla normativa statale vigente. Tale legge rendeva non sanabili le opere realizzate nelle aree soggette a vincoli comparsi successivamente alla presentazione della domanda, creando un clima di incertezza e frustrazione per i cittadini coinvolti.
Con l’abrogazione di tale esclusione, la proposta di legge offre una speranza concreta a migliaia di cittadini laziali che hanno già presentato domanda di sanatoria, ma si sono trovati a fronteggiare vincoli aggiuntivi in un secondo momento. In una comunità, la legalità deve essere prioritaria, ma non deve mai prescindere dall’equità. Questa modifica legislativa rappresenta un passo significativo verso la creazione di un sistema più giusto e inclusivo, che tenga conto delle esigenze e delle circostanze individuali dei cittadini.
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