Una pagina durata più di vent’anni fino a quello straordinario 25 Aprile 1945. Quel giorno, con un’insurrezione generale di tante donne e tanti uomini da tutta Italia, la storia ha invertito il proprio asse: i carnefici sono stati sconfitti, i carcerieri messi in fuga, le catene spezzate.
Oggi celebriamo la bellezza della libertà e l’amore per la democrazia, per il raggiungimento delle quali in tanti hanno dato la vita. Non solo durante gli anni della Resistenza e dei combattimenti civili, quando decine di migliaia di italiani hanno deciso di impugnare le armi per combattere il nazifascimo.
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Il 25 Aprile ci insegna che non esiste bene più prezioso della libertà. Ma anche che questa libertà, così come la democrazia, non è affatto scontata. La dobbiamo difendere ogni giorno, espanderla se possibile, riaffermarla. Allo stesso tempo il 25 Aprile ci ricorda il valore dell’unità nazionale: a combattere il nazifascismo sono state quattro diverse anime politiche – cattolica, liberale, socialista e comunista oltre che uomini in divisa – che pure hanno fatto fronte comune per donare al Paese un futuro di libertà.
Siamo italiani, siamo Europei, siamo occidentali, siamo liberi. Ed è bene ricordare che ogni nostra rappresentazione nel mondo e ogni nostro valore trae origine dalla Liberazione. Senza quel 25 Aprile 1945, e senza la libertà che ne è conseguita, non avremmo potuto raggiungere nessuno dei nostri grandi successi e traguardi.
Va ricordato anche, ad onor del vero, che non è una festa di una sola parte ma la festa di tutti gli italiani. Non appartiene ad una sola parte politica, è la festa di tutti. Questo sia chiaro.
Ecco perché oggi è la festa di tutti. Perché oggi è la festa dei cittadini liberi. Viva l’Italia, viva la Repubblica italiana e buon 25 Aprile a tutti.
Alessandro Romoli
Presidente della Provincia di Viterbo